Alla riscoperta dell’artigianato.
Si parla sempre più spesso con gran confusione lessicale di artigianato artistico, di arte come artigianato, senza soffermarsi sui significati delle parole. Questa 43° edizione della Mostra dell’Artigianato di Mondovì, ha come scopo principale proprio la riscoperta del significato originale di questi termini.
Arte, artigianato, già al suono riecheggiano della stessa radice. Non ha da sorprendere, infatti, che sino al rinascimento esse fossero un tutt’uno indistinto. Non esisteva artigiano che non fosse artista. E l’opera di maturità per venir ammessi nelle corporazioni, portava appunto il nome di “capolavoro”. Che guarda caso oggi designa il pezzo unico e inarrivabile del grande artista.
Ed ecco, parlando degli artisti, non ve n’erano che non fossero artigiani. Che non sapessero forgiare e piegare i materiali con le proprie mani. Ancora lontana era l’idea dell’arte concettuale, e un Giotto, un Masaccio, un Michelangelo e un Canova, eran superbi artigiani che traevano dal loro genio la linfa per lavorare la materia. Perché il pezzo unico, irriproducibile, che si plasmava tra le dita dell’artigiano, legava in maniera indissolubile il suo spirito a quello del committente. Così come oggi lo lega all’animo di chi, quelle opere, le osserva nelle teche dei musei.
Eppure all’epoca si trattava di oggetti d’artigianato, di uso comune, quotidiano.
Le opere di un ebanista e di un mastro vetraio si inserivano tra l’arte orafa di Benvenuto Cellini e quella pittorica del Ghirlandaio. Basta un giro al palazzo ducale di Urbino, o alla galleria degli specchi di Versailles, per rendersi conto di come non esistesse differenza tra artigiano ed artista.
Si smetta quindi di parlare di artigianato artistico, e si renda al termine quel pieno valore di maestria armonica della mano e dell’intelletto che gli è dovuta.
Ripensare al concetto di artigianato, significa rivalutarlo, e con esso rivalutare la Mostra dell’Artigianato che da ormai quattro decenni si impone nel monregalese come uno dei massimi appuntamenti della stagione estiva.
Significa depurarla dall’idea di vetrina espositiva, ed innalzarla al rango di happening, di avvenimento. Un modo nuovo ed antico di guardare alle vecchie botteghe che sempre più si stanno trasformando in atelier. Un modo rivoluzionario di concepire l’artigianato guardandosi alle spalle ed imparando dai maestri del passato.
La Mostra dell’Artigianato Artistico è uno degli appuntamenti storici del calendario monregalese.
Dal 6 al 15 agosto la 43esima edizione affollerà di artigiani e artisti vie, cortili, garages e palazzi del prezioso borgo di Piazza.
Quest’anno gli Amici di Piazza hanno confezionato un vero e proprio happening, promettendo esposizioni, masterclass, eventi, mostre temporanee e degustazioni tutti i giorni, dalle 16 alle 23. La sfida è quella di offrire al visitatore un percorso d’alto livello, allargando a tutte le espressioni dell’artigianato la proposta: oltre ai ceramisti, spalancheranno i loro laboratori artigiani del legno, del ferro, del rame, del vetro,della carta, telerie, orafi e fotografi.
Mai come quest’anno saranno rappresentate le Regioni d’Italia e, insieme alle botteghe artigiane siciliane, romane, toscane, campane, venete, piemontesi e abruzzesi, hanno accettato l’invito artisti sloveni, francesi, cubani ed argentini.
Novità assoluta è l’inserimento di un’area consacrata all’artigianato ecologico, arricchita da un’esposizione di arte contemporanea, Spazzarte, in cui il diktat è l’utilizzo di materiali di recupero.
Per rafforzare l’attrattiva artistica, il campionario delle mostre temporanee è esclusivo. L’obiettivo ambizioso centrato è la personale di Illy Plaka all’Antico Palazzo di Città, insieme ad una collettiva di nomi d’eccezione della Riviera Ligure: Anselmo, Bertorelli, Canepa, Gaiezza, Jotaf, Lorenzi, Lusso, Piumatti e Sipsz.
La cripta della Misericordia ospita il maestro Gagino e le allieve Schiuma e Gallo.
Il Circolo Sociale di Lettura apre le porte agli acquerelli della Lolletti.
L’accademia Montis Regalis propone Gutierrez, Mannuzza, Occorsio, Persea, Duccio e Toby.
Cantine Bonaparte premia le ceramiche di Aldo Pagliaro.
I musei e i monumenti del borgo potranno essere visitati fino a tarda sera e il Museo della Ceramica festeggerà la Mostra con visite guidate speciali e laboratori didattici.
Grazie alla collaborazione con la città di Mondovì, le modalità di accesso al luogo della manifestazione saranno debitamente segnalate, così come a favore dei visitatori saranno indicati i parcheggi nelle zone limitrofe ed antistanti la Mostra.
La funicolare, che da alcuni anni è tornata a rallegrare lo scorcio della collina di Piazza, e che permette una facile e rapida comunicazione tra il quartiere alto e quello basso di Breo, consentirà di usufruire dei parcheggi dell’area mercatale e di ritrovarsi a Piazza in pochi minuti, dopo una piacevole ascesa sulle cabine panoramiche.
Gli Amici di Piazza, che da 43 anni lavorano per la buona riuscita dell’evento, augurano a tutti una buona Mostra dell’Artigianato.
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